
L’ascolta la cantina, ma è sempre più affollata
di roba quasi nuova che arriva sconsolata:
“Non c’è nemmeno il tempo di fare la gavetta,
qui si diventa vecchi davvero troppo in fretta;
bastano pochi mesi per dichiararci usati
e se finiamo qua siam pure fortunati,
son tanti i cari amici, terribile sventura,
che se ne sono andati diretti in spazzatura!”
Ma un giorno arriva Tito, minuscolo e fiammante,
un piccolo triciclo del tutto funzionante;
monello di tre ruote, brillante e spiritoso
che gira su se stesso senza trovar riposo
e là in quella cantina, avvezza allo sbadiglio,
è logico pensare che porti gran scompiglio.
Palmira, la poltrona, intona un gran lamento:
“Con tutto sto baccano come è che m’addormento?”
A fianco borbotta Osvaldo l’ombrello
“Fate tacere quel suo campanello!”
Betta lo guarda e quanto le piace
quel cucciolo in gabbia che non trova pace!
Basta con i rimpianti deve trovare il modo
di prendere coraggio e scendere dal chiodo,
basta con i lamenti ora sa quel che vuole
deve tentar la fuga, portarlo fuori al sole.
Storia di Betta - Puntata 3
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